Non capita spesso che i beni immobili arrivino a riutilizzo sociale in buone condizioni. È accaduto invece a Quarto, in provincia di Napoli, a pochi chilometri da Pozzuoli. Due ville confiscate al clan Perrone, considerato vicino alla famiglia criminale dei Polverino, messe bando dal Comune e assegnate per sette anni ad una ATS composta da cinque cooperativa:  Themis (capofila), Medihospes, Il Quadrifoglio, Amira e Smile. Insieme per dare corpo a un progetto ambizioso di riutilizzo sociale, che ha come destinatari i disabili.

L'idea progettuale mira a realizzare una struttura per il "Dopo di noi" e una struttura ricettiva alberghiera per il turismo sociale. I destinatari saranno formati per co-gestre le attività da realizzare, sia in ambito turistico-alberghiero che nella organizzazione e gestione di eventi. L'output di progetto consiste nel contrasto e nella preventzione degli esiti delle malattie invalidanti e dell'abbandno, avviando una serie di azioni fondate su interventi ricostruttivi e di valorizzazione del contesto sociale e relazionale. Interventi che, secondo i soggetti proponenti, saranno in grado di modificare le prognosi delle persone affetta da malattie croniche e cronico-degenerative, aumentando il livello della qualità della vita.

"Albergo diverso" è il nome scelto per il progetto e per la struttura che lo ospiterà, permettendo agli ospiti di intraprendere percorsi di vita in un gruppo di pari, svolgendo attività mirate al contrasto delle conseguenze negative legate alla condizione di disabilità attraverso un percorso di tutoraggio lavorativo il cui esito dovrà essere, appunto, la co-gestione, accanto a persone normodate, dei due beni confiscati.

Il progetto ha registrato, già in fase di definizione della proposta, numerosi partenariati, tra cui quello con la ASL Napoli 2 nord e numerose altre realtà associative e cooperative. 

La consegna delle chiavi delle due ville è avvenuta lo scorso 6 dicembre, nel corso di una cerimonia che ha aperto alla comunità le porte dei due beni. In un contesto, quello del territorio di Quarto, che a breve vedrà consegnarsi altri 60 beni immobili, che, nelle intenzioni dell'Amministrazione comunale, dovranno essere riutilizzati per nuovi progetti sociali e per dare risposte a nuclei familiari che vivono il problema dell'emergenza abitativa.